Il lago di Massaciuccoli: Acqua, canne, aironi

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E’ uno luogo che ci ha affascinato da subito, dove ci piace accompagnare amici e ospiti del Petit Hotel. Lo abbiamo costeggiato in biciletta, esplorato in canoa tra i canneti e le bilance dei pescatori e lo abbiamo attraversato dall’Oasi Lipu a Tore del Lago Puccini  sulla motonave Burlamacca per festeggiare dei compleanni molto speciali.

LIPU, l’oasi per chi è stanco di viaggiare

“Birdwatching a Massaciuccoli; profumo di Puccini che viveva dall’altra parte del lago. L’immobilità è della palude sulla sponda orientale, dove c’è l’oasi naturale della Riserva del Chiarone. Il silenzio, immenso come il vuoto.

Sul limitare dell’orizzonte c’è il bosco di Migliarino e ci sono i pini e le dune della Lecciona: proteggono quest’area dai venti marini, spesso furibondi. Danno rifugio a chi viene da lontano e tranquillità a chi vuol nidificare e crescere.

Lairone rosso arriva dall’Africa centrale e nidifica qui. Ci sono 60 ettari di canne, falaschi e striscioline d’acqua. Nei chiari, zone di acque libere e mediamente basse, ci sono i trampolieri. C’è il gracchiare delle cannaiole, specie di passeri che si mimetizzano. Acquattato tra le canne il Tarabiso, l’airone più raro d’Italia, scarsa mobilità, piumaggio mimetico, un po’ grasso. Quasi impossibile vederlo: è più facile sentire la sua voce simile al suono prodotto soffiando all’interno di un fiasco.”

“Loasi è in equilibrio tra terraferma, flora e fauna. Il lago soffre di eutrofizzazione, l’accumulo di nitrati. I curatori puliscono i canneti, liberano i canali in un sistema complesso di isole e isolotti. È un paesaggio che si muove: non lo sembra: in evoluzione, sottile costante e insidiosa, la vegetazione tende a conquistare l’acqua. Le piante acquatiche tendono poi a morire perché la luce non arriva sul fondo. Però è fiorita la Najas marina, forse perché il nome è preso dalle naiadi, le ninfe protettrici delle acque.

Ci sono visite guidate e spesso si fa l’alba in barca per osservare il risveglio della palude. Di notte gli astrofili vanno in battello a guardare il cielo: non ci sono luci artificiali che disturbano.

Nel piccolo museo l’approccio è plurisensoriale ed emotivo: si sentono i suoni, si ammirano i colori, si possono toccare riproduzioni degli animali. Non ci sono didascalie, come quando si passeggia nella natura.”

tratto da: “111 Luoghi della Versilia e dintorni che devi prorpio scoprire” di Dante Matelli Pagine: 240 – Versione fotografie di Alberto Novelli – Pubblicazione 06 luglio 2017 – ISBN 9783740801458