PETIT HOTEL LIDO DI CAMAIORE
chi siamo
Petit Hotel nasce come residenza estiva di Clara Calamai, famosa attrice degli anni ’30, e si chiamava Villa Armonia. Acquistata negli anni ’70 dai coniugi Bassetti fu trasformata in albergo, hotel dei Geranei. Dopo diversi anni, riprendendo il lavoro dei nonni, Marta e tutta la sua famiglia, Alberto, Emma ed Egle, hanno ritrasformato la villa in un piccolo gioiello della Versilia pronto ad accogliervi.
“Abbiamo lasciato la nostra carriera per dare una nuova vita all’albergo gestito dai nonni”
Alberto Altavilla e Marta Bassetti, marito e moglie, architetto lui, ed ex addetta stampa lei, hanno fatto una scelta che ha cambiato la loro vita. La loro è una storia di coraggio, di voglia di innovare, di cambiare e di desiderio di offrire una nuova luce a un luogo a cui erano molto legati, nel cuore della Versilia.
Tutto è iniziato nel 2013, quando Alberto e Marta decidono di rilevare un piccolo albergo in Versilia, che apparteneva ai nonni di lei e che negli anni precedenti era stato dato in gestione ad altre persone.
Si tratta del Petit Hotel, un albergo a Lido di Camaiore.
“I miei nonni – racconta Marta – hanno acquistato questa struttura, una villa residenziale, negli anni ‘70 e l’hanno ristrutturata e trasformata in un albergo, iniziando così a fare gli albergatori in Versilia. Una volta andati in pensione, però, avevano dato l’albergo in gestione ad altre persone e l’ultimo contratto scadeva nel 2011.
In me era sempre stata viva la voglia di continuare l’attività che era stata dei miei nonni, ma le mie scelte e quelle di mio marito Alberto, dal punto di vista lavorativo, erano state diverse: io lavoravo come ufficio stampa per una società che operava nel settore ambientale e Alberto era architetto e lavorava per una società che si occupava di rinnovabili.”
“Mentre la scadenza del contratto di gestione si avvicinava – prosegue Alberto – il pensiero di rilevare la struttura continuava a farsi sempre più presente, finché non abbiamo deciso di mollare tutto e di imbarcarci in questa avventura, che ci ha visti rischiare tutto quello che avevamo. A settembre 2013, quindi, ci siamo trasferiti da Cuneo, dove abitavamo, in Versilia e abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione, poiché la struttura aveva ancora la disposizione originaria del 1973.
Ho realizzato personalmente il progetto e, una volta constatato che il costo dei lavori era molto ingente, abbiamo richiesto dei finanziamenti.
Abbiamo, così iniziato i lavori di ristrutturazione ad ottobre 2013, e in meno di un anno, a giugno 2014, abbiamo aperto al pubblico il Petit Hotel.”
“Anche il progetto per la ristrutturazione dell’hotel è stato fatto da noi”
“Durante la ristrutturazione abbiamo deciso di sacrificare qualche camera per rendere le altre più agevoli, specialmente per le famiglie, e in cui fosse possibile inserire un terzo letto e avere più di spazio. Al piano terra, inoltre, abbiamo creato una libreria con libri per adulti e bambini e il cortile è stato predisposto per poter ospitare le colazioni, i pranzi e le cene all’aperto. Inoltre, abbiamo un ristorante interno che è aperto sia ai nostri ospiti che al pubblico.”
Gestione familiare, corsi di cucina, iniziative culturali e letterarie: “riproduciamo un ambiente casalingo”
“Io e mia moglie – continua Alberto – ci occupiamo personalmente della gestione del Petit Hotel: Marta, in particolare, è la responsabile della cucina e prepara i dolci che serviamo sia colazione che nel nostro ristorante. Io, invece, mi occupo dell’accoglienza alla reception e di gestire eventuali piccole manutenzioni.
Nel periodo di alta stagione, da giugno a settembre, però, il nostro team si allarga, introducendo un’altra cuoca in cucina, una ragazza che si occupa di rifare le camere e due camerieri.
Siamo una realtà piccola e questo ci permette di prestare un’elevata cura ai dettagli: l’albergo, infatti, dispone di 9 camere e l’ambiente è a misura di famiglia.
Infine, cerchiamo di proporre anche iniziative culturali e di svago: tra i nostri appuntamenti sono presenti, ad esempio, corsi di cucina, incontri con scrittori, workshop di lettura e cene piemontesi con produttori di vini.”