Poi c’è la Versilia, i fiori, la seconda anima. Camaiore se ne abbellisce (magnificamente) nei dì di festa perché ha serre tra le più belle d’Italia. E se la musica in Versilia è tradizione, a Camaiore ci viveva Giorgio Gaber, ci svernano compositori stranieri, e verso il mare c’è piazza Ella Fitzgerald, forse l’unico spazio in tutta Italia dedicato a una leggenda del jazz.
foto tratte da Instagram: #festivalgaber
A Bargecchia, pochi chilometri dal centro, quattro campane dal suono perfetto suonate insieme ottengono una polifonia che Puccini riprodusse nella Tosca, mentre a Corsanico, musicisti da tutto il mondo vengono a suonare un organo del Seicento, capolavoro del veneziano Vincenzo Colonna.
La Garfagnana, terra di boschi e di foreste, miti, leggende e “fole”, è la terza anima di Camaiore. Incombe pelosa sulla città e le conferisce quell’aria di mistero che avvolge mura e archi.
E al suo interno c’è la Collegiata di Santa Maria Assunta, chiesa duecentesca, pianta a croce, con una facciata asimmetrica che la rende picassiana. Spacca in due il percorso della via di Mezzo, una “Calle Major” coi negozi sul selciato, i desideri al vento e il “paseo” delle bellezze locali all’ora dell’aperitivo.
La Badia fuoriporta ride come una miss da concorso. Era lì ancor prima che nel 990 d. C. l’arcivescovo Sigerico di Canterbury ne facesse la ventisettesima tappa della via Francigena; linee pure, sassi che profumano di campagna e l’invito a un “ora et labora” divenuto qui, dove regna l’artigianato, una regola di vita laica.
foto tratte da Instagram:#badiacamaiore